
Cristina Pellegatta
Architetto libero professionista laureata al Politecnico di Milano nel 1989, è dottoranda con borsa in Storia Disegno e Restauro dell’Architettura presso la “Sapienza” Università di Roma (XXX ciclo). Dal 2001 al 2014 è docente a contratto nei corsi dell’area del Disegno al Politecnico di Milano e dal 2002 al 2014 all’Università di Trento, dove svolge attività di ricerca sui temi dei fondamenti geometrici della rappresentazione, del rilievo e del disegno urbano e del paesaggio.
Immagini?
Tra immagine e immaginazione intercorre una relazione biunivoca e indissolubile, le cui molteplici declinazioni coinvolgono linee di ricerca eterogenee e al contempo attigue: vi sono immagini che incarnano l’immaginazione del loro autore (disegno di progetto) e immagini che tentano di risalire alle sue intenzioni originarie (disegno conoscitivo); immagini profondamente radicate in uno spazio reale (mappe geografiche e immagini di città) e immagini agite in uno spazio necessariamente immaginato (virtual & augmented reality, città utopiche o spazi piranesiani); immagini che alterano intenzionalmente la realtà percepita (manipolazioni fotografiche) e immagini che derivano dall’inganno o dall’alterazione degli schemi percettivi (rappresentazioni anamorfiche e fenomeni dispercettivi); immagini che costruiscono percorsi narrativi (visual storytelling) e immagini educative, capaci di formare il sapere, il saper fare e il saper essere (iconografia e iconologia didattica); immagini che potenziano l’esperienza narrativa del bambino (illustrazione per l’infanzia) e immagini esperienziali in cui trovano sintesi tempo e spazio (disegno infantile); immagini che stimolano l’immaginazione del loro fruitore (visual design) e immagini interattive che supportano l’immaginazione del pianificatore (elaborazione e visualizzazione di dati su scala territoriale).
Le immagini in quanto artefatti visuali, “oggetti ideati”, sintesi perfetta tra eidos ed eidolon, rappresentano e racchiudono mondi interi, reali o immaginari, nello spazio di uno sguardo. Questo sguardo si fa limite tra le caratteristiche pre-percettive dell’immagine e le sue caratteristiche pre-proiettive. Questo sguardo è il limite retinico tra ciò che un’immagine è e ciò che un’immagine significa. È lo sguardo che questo convegno si propone di indagare, attraverso il confronto tra contributi provenienti da diverse prospettive scientifiche, con l’intento di gettare nuova luce su interrogativi storici e di trarre nuovi spunti e applicazioni per il futuro delle immagini.
Tratto da: http://img.events.unibz.it/
Presentazione del primo numero della rivista XY - Firenze
Durante il XXXVIII Convegno Internazionale dei Docenti della Rappresentazione - XXXIII Congresso della Unione Italiana del Disegno, tenutosi a Firenze dal 15 al 17 settembre 2016, il primo numero della rivista «XY» è stato presentato da Rossella Salerno, membro del comitato scientifico e professore ordinario di Disegno al Politecnico di Milano; l'intervento è pubblicato nel secondo numero della rivista.
Escher
La mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher dopo essere stata ospitata a Treviso, Roma e Bologna è finalmente giunta a Milano, a Palazzo Reale dove è stata inaugurata il 24 giugno scorso e dove rimarrà aperta al pubblico sino al 22 gennaio 2017. Promossa dal Comune di Milano – Cultura è prodotta e organizzata da Palazzo Reale di Milano, Arthemisia Group e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con la M.C. Escher Foundation ed è curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea.
Il visitatore, chiamato a intraprendere un viaggio guidato nel tempo, nel mondo e nello spazio escheriano, è costantemente invitato ad avere un ruolo attivo nel percorso della mostra, proprio per meglio calarsi nei giochi mentali del maestro olandese e ritrovare “trucchi” e strategie messi in campo dall’artista per la realizzazione dei suoi capolavori. Come per le precedenti mostre, l’approfondita conoscenza del “maestro” e delle sue opere conferma la complessità della sua figura, personalità calata nel proprio tempo, innamorata delle scienze matematiche, geometriche e cristallografiche e, soprattutto, della comunicazione visiva e dell’immagine che abilmente usa per fissare e veicolare il suo pensiero.
L’itinerario si snoda tra oltre 200 opere a firma dell’artista e di altri grandi maestri, e si articola in sei sezioni:
- La formazione: l’Italia e l’ispirazione Art Noveau
- Dall’Alhambra alla tassellatura
- Superfici riflettenti e struttura dello spazio
- Metamorfosi
- Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio
- Economia escheriana e eschermania
Lungo il percorso della mostra si incontra una “poetica installazione” Scale sognanti opera di Studio Azzurro, che ottinge e sviluppa suggestioni a partire da Relatività (o Casa di scale, 1953) di M. C. Escher.
Fondazione Lucio Saffaro
La Fondazione, nata per volontà dell’artista nel 1999, un anno dopo la sua scomparsa, oltre alla conservazione e catalogazione delle opere artistiche e letterarie, si prefigge la loro valorizzazione culturale, con la promozione di mostre, convegni e pubblicazioni relative ai diversi lavori di Lucio Saffaro. La Fondazione ha recentemente prodotto il film-documentario per RAI Educational “Lucio Saffaro. Le forme del pensiero”, con la regia di Giosuè Boetto Cohen, ed in collaborazione con il CINECA di Bologna. Dopo la scomparsa nel 2011 del Prof. Giovanni Maria Accame, Presidente della Fondazione dal 1999 al 2011, il Consiglio ha deliberato la sua nomina a Presidente onorario. Attualmente il Consiglio è composto dal Prof. Avv. Federico Carpi, Presidente, dal Prof. Fabio Roversi-Monaco, in qualità di Presidente onorario, dal Dott. Mauro Felicori, rappresentante del Sindaco del Comune di Bologna, dalla Dott.ssa Gisella Vismara, dal Prof. Claudio Cerritelli, consiglieri. L’Avv. Astrid Merlini è segretario generale.
Fondazione Lucio Saffaro, via Santo Stefano 30, 40125 Bologna, tel. 051.265432
Escher
«Escher ha trovato a poco a poco il suo filo di Arianna e, tirandolo a sé, con costanza, ha finito per confrontarsi con i temi dell’universo geometrico e numerologico, misurandosi con i concetti di spazio e di infinito e, quindi, di tempo e di eternità, che sono alcuni dei misteri con i quali si commisura l’esistenza umana. Questo è il primo e più grande paradosso dell’arte di Escher, ossia che le sue immagini, scavate nel legno e stampate su carta, in realtà, debbano considerarsi riflessioni e, talora, soluzioni visive offerte a problemi e teoremi di geometria euclidea e non euclidea.»
BUSSAGLI M., 2014. Escher: paradossi grafici e memoria dell’arte. In Bussagli M. (a cura di), Escher . Catalogo della mostra, Roma Chiostro del Bramante, 20 settembre 2014 - 22 febbraio 2015. Milano: Skira, p. 13.
La mostra dedicata a Maurits Cornelis Escher, patrocinata dal Comune di Treviso, prodotta e organizzata da Arthemisia Group in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e curata da Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea, dopo essere stata ospitata a Roma e a Bologna è giunta a Treviso il 31 ottobre 2015 e vi rimarrà sino al 3 aprile 2016.
È una mostra che organizza, per il visitatore, un viaggio guidato e partecipato nel tempo, nel mondo e nello spazio escheriano, attraverso le esperienze formative e di ricerca teorica ed applicata dell’artista. Una conoscenza più approfondita del “maestro” conferma la complessità della sua figura, personalità profondamente calata nel proprio tempo e fortemente innamorata delle scienze matematiche, geometriche e cristallografiche ma soprattutto della comunicazione visiva e dell’immagine.
L’itinerario si snoda tra 140 opera a firma dell’artista, accompagnate da lavori di altri grandi maestri, e si articola in sei sezioni:
- La formazione: Escher, l’Italia e l’ispirazione Art Noveau
- Superfici riflettenti e metamorfiche
- Dall’Alhambra alle tassellature
- Paradossi geometrici: dal foglio allo spazio
- Economia escheriana
- Eschermania
Le ragioni del disegno
«La funzione del disegno è [...] di assegnare agli edifici e alle parti che li compongono una posizione appropriata, un'esatta proporzione, una disposizione conveniente e un ordinamento armonioso, di modo che tutta la forma della costruzione riposi interamente nel disegno stesso. Ciò premesso, il disegno sarà un tracciato preciso e uniforme, concepito nella mente, eseguito per mezzo di linee ed angoli, e condotto a compimento da persona dotata d'ingegno e di cultura.»
Alberti, De re aedificatoria. Tratto dal sito ufficiale del Convegno
Con il brano di Leon Battista Alberti viene introdotto il tema del "XXXVIII Convegno Internazionale dei Docenti delle Discipline della Rappresentazione" ("XIII Congresso della Unione Italiana del Disegno"), dal titolo Le ragioni del disegno. Pensiero, Forma e Modello nella Gestione della Complessità, che si svolgerà a Firenze dal 15 al 17 settembre 2016.
Nel solco della tradizione accademica fiorentina dove il disegno inteso come mezzo di analisi, espressione e raffigurazione dell'architettura e del territorio annovera illustri rappresentanti, il Convegno UID mira a leggere la complessità degli strumenti attuali e il frutto delle elaborazioni grafiche prodotte dalle nuove tecnologie con il filtro del portato storico della disciplina della rappresentazione, partendo anche dall'eredità testimoniata dall'Accademia delle Arti del Disegno e dal Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.
Durante le tre giornate di studio i contributi dei relatori saranno organizzati in quattro aree tematiche che riguarderanno:
Le ragioni del Disegno come strumento di studio e approccio alla conoscenza
Le ragioni del Disegno come espressione della creatività e traccia del pensiero progettuale
Le ragioni del Disegno come documento e protocollo per la rappresentazione
Le ragioni del Disegno come narrazione
La scadenza per l'invio degli abstracts è stata posticipata al 30 gennaio 2016. I contributi inviati saranno sottoposti a procedura di revisione double blind peer review.