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Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte

Michel Bris

Michel Le Bris è nato il 1 febbraio 1944 a Plougasnou in Bretagna. Nella sua giovinezza era maoista. Laureatosi all’HEC nel 1967, divenne caporedattore della rivista Jazz Hot dal 1968 al 1969, quando si era indignato, da semplice lettore, per il trattamento che la rivista aveva riservato ad Albert Ayler. Nello stesso periodo, dal 1967 al 1970, fa parte dell’équipe del nascente Magazine littéraire, fondato da Jean-Jacques Brochier. Nel 1970, sotto lo pseudonimo di Pierre Cressant, pubblicò un saggio su Lévi-Strauss. Direttore della Cause du peuple, organo di stampa della Gauche prolétarienne, nel 1970, dopo l’arresto del precedente direttore Jean-Pierre Le Dantec, fu condannato a 8 mesi di prigione nel 1971. Jean-Paul Sartre gli era succeduto, senza che il governo osasse arrestarlo, e questa vicenda assunse una dimensione internazionale. Dopo essere uscito di prigione, partecipò attivamente al quotidiano J’Accuse, di cui facevano parte nel comitato di redazione Jean-Paul Sartre, Michel Foucault , Jean-Luc Godard , André Glucksmann, Christian Jambet, Jacques-Alain Miller, Jean-Claude Milner, Jean Rolin, Francis Bueb e che sarebbe stato una delle matrici del futuro quotidiano Libération. In disaccordo con la linea della Sinistra Proletaria sulla linea editoriale di J’Accuse, abbandonò il movimento lo stesso anno per stabilirsi in Linguadoca , vicino a Carcassonne, dove rimase fino al 1978. Durante questo periodo pubblica Occitanie: Volem Viure!, Les Fous du Larzac, La Révolte du Midi, in collaborazione con i comitati di azione del vino, e sarà la penna del cantante occitano Martí per il suo libro Homme d’oc (1974). Co-fondatore di Libération in 1 Aprile 1973, crea nel 1974 e dirige con Jean-Paul Sartre la collana “La France sauvage”, prima presso le edizioni Gallimard , poi presso Presses d’aujourd’hui. È in questa raccolta che compaiono le prime interviste tra Jean-Paul Sartre e Benny Lévy (alias Pierre Victor), intitolate Su una ragione di rivoltarsi. Collaborò con quest’ultimo anche al progetto di una serie di programmi per Antenne 2 sulla storia del secolo, che non vide mai la luce. Ha preso parte al gruppo di riflessione sul totalitarismo e sulle vie per superare il marxismo, formatosi attorno a Maurice Clavel (e di cui facevano parte Michel Foucault, Guy Lardreau , Christian Jambet e André Glucksmann ). Collaboratore di Le Nouvel Observateur dal 1978 al 1986, per diversi anni ha tenuto una rubrica settimanale sui programmi radiofonici prima di scrivere sulle pagine letterarie della rivista. Consulente letterario della casa editrice Grasset dal 1977 al 1981, è stato curatore di Kenneth White, Hans Christoph Buch e Peter Schneider. Dal 1982 al 1985 è stato responsabile della gestione del programma FR3 Ouest.

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Numero 26

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