Massimo Vignelli (Milano, 10 gennaio 1931 – New York, 27 maggio 2014) è stato un grafico e designer italiano. Nel corso della sua lunghissima carriera, sempre in collaborazione con la moglie Lella, si è occupato di svariati rami del design. Massimo Vignelli nasce a Milano il 10 gennaio 1931. Nel 1949, a soli diciotto anni, il giovane Massimo partecipa al Congresso Internazionale di Architettura Moderna, che quell’anno si sarebbe svolto a Bergamo. Qui ha l’opportunità di conoscere i migliori architetti europei dell’epoca, esperienza che descriverà come «una festa, per un giovane fanatico com’ero all’epoca». Vignelli crescerà assieme a quella che diventerà la prossima generazione di grandi architetti: Vittorio Gregotti, Aldo Rossi, Gae Aulenti, Guido Canella e molti altri.Vignelli ha studiato Architettura al Politecnico di Milano e all’Università IUAV di Venezia. Quando era ancora uno studente a Venezia, Paolo Venini, proprietario della Venini Glass, gli offrì l’opportunità di progettare alcune lampade in vetro soffiato. Le lampade che progettò durante questo periodo sono ora esposte in diversi musei e rappresentano una delle prime esperienze di Vignelli nel design, oltre ad alcuni dei suoi primi lavori riconosciuti. In questo stesso periodo Vignelli inizia ad occuparsi della progettazione grafica di giornali, libri e packaging, allontanandosi dall’architettura per avvicinarsi sempre di più al design. Nel 1957 si sposa con Lella ed insieme si spostano momentaneamente negli Stati Uniti, grazie ad una proposta di lavoro che Massimo ricevette da una società del Massachusetts. Tuttavia i prodotti che Vignelli progetta in questo periodo (forchette, coltelli e cucchiai) vengono rigettati dal dipartimento di marketing perché considerati troppo moderni. L’anno seguente l’IIT Institute of Design offre a Vignelli una cattedra part-time, così la coppia si trasferisce a Chicago. Vignelli rimane a Chicago per due anni, durante i quali ha l’opportunità di conoscere importanti nomi dell’architettura internazionale, uno fra tutti Mies van der Rohe. Nel 1960 Vignelli è costretto a rientrare in Italia a causa della scadenza del suo visto. In questo periodo Vignelli riceve diversi incarichi da illustri compagnie come Olivetti, Pirelli e Xerox, Sansoni, ed altri editori. Vignelli descrive questi anni come gli anni nei quali il suo personale approccio al design iniziò a manifestarsi.