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Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte

La musica di Gianni

8 febbraio 2023

Gianni da poco non è più tra noi, ma il suo costante buon umore, la personale disponibilità che offriva a tutti, li ricordo con particolare intensità: erano esito del coraggio che sapeva infondere con la sua voce, sempre pacata e convincente.

Il suo sorriso contagioso mi ha sempre aiutato, sia nello studio che nel lavoro, a portare a fondo iniziative condivise e a praticare comportamenti che ora, più che mai, sento partecipi di un nostro comune e omogeneo atteggiamento nei confronti del disegno, della rappresentazione, della costruzione e della conservazione delle opere d’arte e d’architettura. Sento ancora la sua voce sostenere con forza, discutendo degli strumenti dei nostri mestieri di architetti e docenti d’architettura, quando gli illustravo l’operato che più mi convinceva: «Si ‒ mi confermava ‒ questa è “musica” per le mie orecchie». Era proprio questa la sua frequente espressione di consenso alle procedure che gli trasmettevo, e si riferiva soprattutto all’abilità nel fare uso del rilievo e della grafica tradizionale nei diversi modi della rappresentazione, contro i crescenti automatismi dell’informatica. 
La sua era per me più che un’approvazione: era incoraggiamento e stimolo a proseguire con metodi che ritenevo un onore fossero anche da lui approvati. In più occasioni sentii Gianni particolarmente vicino al mio pensiero e mi avvalsi dell’aiuto della sua stima. I nostri scritti sono stati più volte affiancati e le nostre opinioni spesso condivise, in pubblicazioni nelle quali volentieri lui era intervenuto a sostenere l’insostituibile ruolo del disegno nella documentazione e nella costruzione delle opere di architettura.
Questa convergenza è sempre stata per me di sostegno sia nella progettazione che nel rilievo.
Continuerò ad aver presenti i suoi studi e le sue pubblicazioni nel merito, così come resterà presente la sua figura di compagno, collega e amico il cui ricordo ed esempio anche per le mie orecchie “continuerà ad essere musica”.

Riflessione di
Roberto de Rubertis

Roberto de Rubertis

È professore emerito della Sapienza, già ordinario di Disegno nella Facoltà di Architettura Valle Giulia di Roma, ha insegnato anche Progettazione architettonica nella facoltà di Ingegneria di Perugia. Architetto dal 1965, ha progettato grandi centri residenziali e di servizio (Pesaro, Chieti), musei e allestimenti museali (Perugia, Orvieto, Colfiorito). È stato presidente del Corso di Laurea in Grafica e progettazione multimediale della facoltà di Architettura di Roma. Ha fondato e diretto (dal 1986) la rivista "XY, dimensioni del disegno". Conduce ricerche nel campo della percezione visiva, del rilievo archeologico, della riqualificazione dei luoghi urbani irrisolti e dell'evoluzionismo in architettura.

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